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Cellulari, la crisi frena le ricariche

di Daniele Lepido

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12 Dicembre 2008

Immaginate una telefonata collettiva da un miliardo di euro: è quella che gli italiani con in tasca un cellulare potrebbero decidere di non fare nel 2009 per tagliare la bolletta e fronteggiare la crisi. Ecco il conto: secondo l'Istat alla fine dell'anno scorso le linee mobili erano 90 milioni, con un tasso di penetrazione teorica dei cellulari del 150 per cento. Togliendo le linee inattive, che oscillerebbero tra i 10 e 30 milioni, rimangono 60-80 milioni di utilizzatori con la necessità di risparmiare. Se ognuno di questi spendesse un euro in meno al mese, si raggiungerebbe una cifra vicina al miliardo di euro in meno di ricavi per gli operatori (12 euro per 80 milioni di linee).

Le previsioni degli analisti
Un computo condiviso da diversi analisti, che stimano per il 2009 un ribasso dei consumi di telefonia mobile, con il segmento dati che (forse) non riuscirà a compensare la discesa del fatturato proveniente dalla voce. Ma su quali cifre si ragiona?
Gli ultimi dati dell'Agcom relativi al 2007 parlano di un fatturato generato dai cellulari di 24,29 miliardi di euro, in crescita di un timido 1% sul 2006: se per l'anno prossimo si registrasse una contrazione del 3-4% dei ricavi, non si sarebbe lontani da quel miliardo di euro in meno di telefonate ipotizzato nell'esempio iniziale. Tutto questo non tenendo in considerazione l'impatto di altre voci sui bilanci delle società quali il taglio delle tariffe di terminazione del 10% da qui al 2011 voluto dalla Commissione europea.

«Tra il 2008 e il 2012 le revenue derivanti dai soli servizi voce diminuiranno ogni anno in media del 2,4%», spiega Stephanie Baghdassarian di Gartner. «Ci troviamo in una situazione difficile perché per la prima volta la telefonia mobile segna flessioni sia nei volumi, sia nel valore», dice Alessandro De Fazio, account manager di Gfk per il settore delle telecomunicazioni. E la discesa del business potrebbe non essere solo imputata alla consueta diminuzione dei prezzi dei servizi, con offerte sempre più aggressive, ma proprio a una attenzione maggiore degli utenti nell'alzare la cornetta. Più cauta l'analisi di Michelangelo Barbera di Accenture: «I cellulari sono ormai delle utilities, come l'acqua o l'elettricità, quindi è difficile pensare a cali importanti del loro utilizzo, soprattutto per gli operatori integrati che andranno a compensare con il fisso il terreno perso sul mobile». Ma anche qui, la quota del fisso continua a diminuire: sempre secondo l'Agcom già nel 2007 il fatturato totale della telefonia fissa è sceso di quasi il 4% a quota 22,1 miliardi. Parla invece di crescita zero per il 2008 e di un rallentamento del mercato vicino all'1% Marco Nannini, responsabile tlc di Capgemini che rilancia: «Credo che sotto una certa soglia non si potrà andare, eppure è vero che guardando ai trend storici le grosse crisi economiche hanno visto comunque una contrazione della spesa in telecomunicazioni».

La risposta degli operatori
Non c'è nessun calo dei consumi, rispondono in coro gli operatori, anche se qualcuno inizia a parlare di flessione delle ricariche nella secondo metà del mese, con un deciso stop nella terza settimana, per poi riprendere fiato il 27 con l'accredito dello stipendio o della pensione. «Siamo consapevoli del momento di difficoltà - racconta Andrea Duilio, responsabile marketing core consumer di Vodafone – e in particolare abbiamo registrato nella seconda parte del mese una flessione delle prepagate. Ecco perché abbiamo messo in campo promozioni come la ricarica che offre il 50% in più di traffico».

«I clienti sentono la necessità di tagliare i costi inutili e di avere allo stesso tempo un controllo maggiore della spesa - dice Fabrizio Gorietti, responsabile marketing di Tim - e stiamo puntando su un'offerta-famiglia, con il papà o la mamma che con 5 euro a settimana acquistano 500 minuti e 250 sms da condividere assieme ai figli».

Wind punta sull'internet mobile, proprio in vista del Natale e con prezzi dei piccoli modem Usb che vanno da 59 a 129 euro. «Nessun calo dei consumi», fa sapere Maximo Ibarra, direttore mobile marketing del gruppo di Naguib Sawiris, mentre Massimiliano Zuco, responsabile della divisione Consumer di Tre Italia sostiene che «la politica vincente è stimolare la domanda con servizi ad alto valore aggiunto legati ai nuovi smartphone, come l'N96 di Nokia o il Blackberry Bold di Rim».

Il "paradosso" del wireless
Se è vero che le vendite di cellulari continuano a salire, è ancora da dimostrare che a tale trend si accompagni una crescita effettiva dei consumi di telefonìa da parte dei clienti. Che spesso trattano gli smartphone di nuova generazione come "appendici" del computer di casa e non come strumenti di mobilità. Con questo "trucco": sfruttare la linea internet di casa per navigare e leggere le email grazie alla connessione senza fili ritrasmessa da un router da 30 euro. È solo un esempio ma è per questo, forse, che un colosso come Vodafone ha appena lanciato il nuovo Blackberry Storm senza la funzionalità wireless. Il motivo? Chi si vuole collegare alla rete dal telefonino deve usare la Sim. E pagare.



daniele.lepido@ilsole24ore.com

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